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L'uomo è effigiato a mezza figura in un piccolo ambiente di cui si scorge la cortina di un tendaggio che fa da sfondo; sembra seduto al tavolo da lavoro sul quale sono posati sue libri e tiene fra le mani una scatola come se ne volesse esibire il contenuto, forse un gioiello o un cammeo. L'abbigliamento elegante è costituito da una marsina blu, un panciotto giallo a fiorellini stilizzati bianchi e da una camicia bianca chiusa da un nodo sul collo.
Nell'atto di acquisizione del dipinto in esame e del suo pendant (scheda OA 126611) si legge che essi ritraggono personaggi della famiglia di Canal. Varutti (2005) ha suggerito che il personaggio effigiato nel ritratto vada identificato con Antonio Ernesto II Canal (?-1844) sposato con Carolina Pagliarucci Kieselstein (?-1818). Ai Canal appartenne per circa due secoli, fino al 1873, l'antico e bel palazzo veneziano di Malborghetto. Proprietari terrieri e boschivi da cui si procuravano il carbone, i signori di Canal auf und zu Ehrenberg, di origine veneta, ricavarono agio anche dalle diverse officine legate alla lavorazione del ferro fornito dalla miniere di Lolling e Huttenberg in Carinzia e del monte Cocco.
Varutti E., Il crâmar Morocutti da Zenodis, l'imprenditore fabbrile di Canal Malborghetto ed altre storie di cramarìa, in Udine. Bollettino delle Civiche Istituzioni Culturali, Udine 2005, n. 9
Ribezzi T., Schede, in La Galleria d'Arte Antica dei Civici Musei di Udine. II. Dipinti dalla metà del XVII al XIX secolo, Vicenza 2003, II