Interno con una sedia e una mezza figura d'uomo il cui volto è riflesso su un piccolo specchio. Sulla destra, su di una tenda, è proiettata l'ombra di un braccio.
Bruno Aita, operaio friulano di Buja, da sempre trasferisce nel suo lavoro d’artista, le riflessioni sulla vita e su quello che la può ingabbiare. Laminati, tele, disegni di grandi dimensioni. Inquietanti perché obbligano a guardare in faccia, a fare un lavoro di introspezione e a prendere posizione: sull’aria che respiriamo e su tutto quello che toglie spazio all’anima. Il suo non è un tradizionale espressionismo, elabora oggetti e figure con precisa capacità di rappresentazione immergendoli in atmosfere oscure e sospese.
Storia Regola Arte, Una storia a regola d'arte. Artisti e collezionisti per i cinquant'anni della Galleria Sagittaria, Pordenone 2014