Senza titolo, dipinto, Ciussi Carlo, XX

Oggetto
dipinto
Soggetto
non figurativo
Autore
Ciussi Carlo (1930/ 2012)
Cronologia
1994
Misure
cm - altezza 110, larghezza 110
Codice scheda
OA_125409
Collocazione
Udine (UD)
Palazzo Caiselli
Collezione dell'università degli studi di Udine

Dipinto a base quadrata con elementi geometrici astratti

Il presente dipinto si presenta apparentemente come momento di rottura rispetto alla precedente produzione di Carlo Ciussi, risalente alla metà degli anni Sessanta, agli albori di un personale linguaggio geometrico che parte da Kasimir Malevic, quando Gillo Dorfles, in occasione di una mostra alla galleria Stendhal di Milano, nel 1968, rilevava l’intento matematico e magico di “quadratura del cerchio”, operazione sviluppata nel corso degli anni in diverse soluzioni. Alla solidità e compiutezza delle geometrie di quel periodo, quest’opera contrappone un insieme intricato di linee tracciate a zig zag, volte a formare triangoli di ogni tipo, eseguiti in un rapido, a volte inconsulto, schizzo. Il risultato è la creazione di una sorta di immagine vettoriale, fatta da ritmo, articolazione di segni di costruzione spaziale frammentata, sparsi qua e là, flussi energetici intermittenti, una sorta di sinapsi. Caos apparente che contrasta con la regolare scansione di piani, di cubi e rettangoli. L’irrazionalità contrapposta alla razionalità, l’incertezza alla stabilità. Processo dinamico posto in divenire e allargamento attraverso lo spazio, come un universo di galassie che si allontanano l’una dall’altra alla stessa velocità. All’apparenza questo groviglio di rette tracciate sottilmente sembrano fluttuare in secondo piano, come disegno preliminare per i vettori marcati di nero che risaltano in primo piano. Lo sfondo, di colore arancio, rivela un uso del colore da parte di Ciussi che parte della critica ha paragonato al colorismo veneto. Questa soluzione si ripropone in grandi pannelli agganciati fra loro come paraventi, in una sorta di pittura murale modulata in un’alternanza di sporgenze e rientranze, il cui movimento ondulato sembra porsi in continuità con le silhouettes danzanti di certe sue sculture serpentine. Il motivo vettoriale compare anche nei gruppi di Colonne, la cui superficie è campita da tinte neutre, quali il nero, il grigio chiaro, la terra rossa; i segni tracciati sono eseguiti con colori opposti a quelli del fondo in modo da distinguersi. È un connubio fra scultura e pittura, una scultura che quasi sempre si caratterizza per la sua bidimensionalità, paradossale, in quanto si tratta pur sempre di solidi a tutto tondo, con la volontà, da parte dell’artista, di interagire con l’ambiente circostante (a cura di Matteo Colovatti, 2016).

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BIBLIOGRAFIA

Del Puppo A., Le tendenze attuali, in Arte in Friuli. Dall'Ottocento al Novecento, Udine 2010