in basso a sinistra: Celiberti '95
L'oggetto musivo è composto da un pannello removibile fissato a parete.
La composizione musiva non figurativa ha un fulcro cromatico e concettuale nell'area rossa che, dal bordo superiore sinistro, si estende all'intera superficie occupando una sostanziale porzione spaziale. L'estrema area inferiore è invece di un funereo nero, mentre per la rimanente superficie Celiberti ha scelto un grigio cupo. La superficie cromatica è ferita da linee nere e bianche che, a volte, si possono associare a croci (se ne vedono tre al centro della composizione) altre volte a cuori stilizzati (in basso a destra e al centro dell'area rossa). L'opera è stata realizzata con tecnica diretta e stile gestuale esaltato dalle dimensioni e dalla forma eterogenea delle tessere. Il mosaico è stato donato alla Città di Trieste dalla Fondazione Lucchetta Ota D'Angelo Hrovatin nel gennaio del 2001. Una targa metallica, posta al di fuori dell'opera musiva, riporta i versi di "Oggi e Ieri" di Ronald Russel: "L'aguzzino di oggi è il bimbo che frustavamo ieri/ L'impostore di oggi è il bimbo che non credevamo ieri/ L'innamorato di oggi è il bimbo che accarezzavamo ieri/ Il giusto di oggi è il bimbo che non calunniavamo ieri/ L'uomo che respira amore e bellezza è il bimbo che viveva nella gioia anche ieri."