in basso a destra: Toni 66
Dipinto con brocca blu e frutti rossi disposti su un tavolo.
Il dipinto fu donato a Elio Bartolini dallo stesso pittore Toni Menossi. Nel 1966 Menossi era stato chiamato ad esporre alla rassegna “Premio di Pittura di Villa Manin” e aveva presentato un’opera dal titolo "La chiesa della Villa a Passariano". Questa mostra prevedeva l’assegnazione di premi e uno dei membri della giuria preposta era Bartolini. Toni Menossi dopo aver conseguito il diploma di perito edile, frequentò il Liceo Artistico di Venezia dove affinò le tecniche del disegno e della pittura. A Udine trovò occupazione come insegnante di disegno e tecnologia all’Istituto Arturo Malignani e iniziò a partecipare a mostre collettive in regione e in altri centri italiani. Nel capoluogo friulano tenne, nel 1952, la sua prima mostra personale che condivise con lo scultore Giulio Piccini. Nei suoi dipinti Menossi rese omaggio spesso alla sua terra d’origine e per questo nel 1963 venne invitato dall’associazione Fogolar furlan ad allestire con il pittore Bepi Liusso una mostra a Roma. Alla pittura di paesaggio affiancò la produzione di ritratti e nature morte sugli esempi di Paul Cézanne. Fu un apprezzato disegnatore e collaborò alla pubblicazione di Dino Virgili "Colomberis e toratis", rappresentando con la china queste particolari costruzioni di difesa, diffuse sul territorio friulano. Si dedicò inoltre all’affresco realizzando nella Provincia di Udine le decorazioni del coro di quattro chiese: la Parrocchiale di Colloredo di Prato, la chiesa di Villanova del Judrio con la Deposizione, la chiesa di Salt di Povoletto con Cristo risorto e quella di Verzegnis. Elaborò inoltre i disegni per le due vetrate della chiesa di San Pio X di Udine e per alcuni lavori di scultura. Negli anni Sessanta sperimentò l’incisione attraverso la linoleumgrafia. Raffigurò nel ciclo "I Mèngos des Torcis", rimasto incompleto, i volti di un gruppo di uomini anziani che venivano ricercati per portare i ceri durante le funzioni funebri. Questa natura morta dipinta su carta riporta alcuni elementi cari all’artista e più volte presenti nei suoi dipinti: una brocca e dei frutti rossi. L’artista crea attraverso corpose pennellate la forma degli oggetti e definisce poi il contorno di alcuni elementi asportando, come fosse una matrice di stampa, il colore ad olio. Attraverso questa tecnica, in dipinti di grandi dimensioni in cui rappresenta castelli o case rurali, vengono realizzati motivi architettonici e particolari della vegetazione.
Elio Bartolini Arte, Elio Bartolini. La collezione d'arte della Città di Codroipo, Udine 2011