Questo paesaggio lacustre, assegnabile probabilmente al terzo decennio del secolo scorso, vive in una solitudine ombrosa e quasi metafisica, appena attenuata dalla presenza vagamente naturalistica delle imbarcazioni sulla destra: esso richiama il clima simbolista ancora vivo nella pittura veneta degli anni citati e si avvale di una stesura molto propria, meticolosa nei particolari cromatici, senza che questo la irrigidisca, al contrario la loro trattazione raffinata – si osservi il gioco di luce sulla casa, la gamma sottilissima dei verdi a rendere i cipressi, la verità quasi tattile e nello stesso tempo misteriosa dell’acqua in primo piano – si compone infine in un effetto che non è solo visivo, ma anche emotivo.
Pauletto G., Pitture e sculture del XX secolo, in La Collezione d'arte della Fondazione della Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone. Opere del Novecento, Ginevra/ Milano 2008, 2