in basso a sinistra: borta
sul rerto, su tutta la superficie della tela: GIANNI/ BORTA/ UDINE
sul retro lungo il margine superiore della cornice: 'PRATO CON PAPAVERO'
Fiori stilizzati e ridotti a macchie di colore; in basso a destra un grande papavero.
Una grande macchia rosso sangue risalta con prepotenza sul prato verde, il papavero, che fra la primavera e l’estate colonizza le campagne del Friuli. È forse il fiore preferito di Borta: compare, infatti, in sue numerosissime opere di soggetto campestre. I petali sono definiti con pennellate larghe e flessuose, impregnate di colore fluido e pastoso allo stesso tempo, in modo da rendere efficacemente l’aspetto leggero e vellutato del fiore. L’artista opera una sorta di ingrandimento macroscopico, ingigantendo sulla tela ciò che è molto piccolo. I ciuffi d’erba e le foglie che contornano il papavero sembrano attorcigliati come una massa di rovi e sono eseguiti in modo sommario, con colpi di pennello veloci, dal segno stenografico; l’utilizzo del colore nell’accostamento del verde intenso del prato con l’azzurro cupo del cielo rimanda vagamente a certi paesaggi a olio di Zigaina (a cura di Matteo Colovatti, 2017).
Dentro pittura, Dentro la pittura. Ricordi e testimonianze, Pasian di Prato (UD) 2005, collana Le Carte Nascoste
Sgorlon C., Missio, in Gianni Borta: natura e naturalismo. Opere 1962 - 1991, Udine 1991
Gianni Borta, Gianni Borta: il nuovo naturalismo, Udine 1986
Gianni Borta, Gianni Borta. 1962-1982, Udine 1983