La grande conchiglia, dipinto

Oggetto
dipinto
Soggetto
natura morta con conchiglia
Cronologia
1975
Misure
cm - altezza 80, larghezza 50
Codice scheda
OA_53902
Collocazione
Udine (UD)
Palazzo Florio
Collezione dell'ex Consorzio universitario del Friuli
Iscrizioni

La superficie della tela è divisa a metà: in basso su fondo chiaro una conchiglia; in alto, allineati, su sfondo curo, tre contenitori che sono una tazzina, un bricco e un'oliera.

Fred Pittino durante la formazione giovanile studia Cèzanne, Gauguin e l’impressionismo francese; si accosta a Novecento e ai pittori conosciuti nella Milano degli anni Trenta, senza però cedere agli ismi che si succedono nel corso degli anni, preferendo rimanere indipendente nei modi e nelle intenzioni. Nelle sue opere si avverte il forte legame con la sua terra, il Friuli, a cui ritorna nel 1939 per restarci e lavorare a importanti decorazioni murali, fra le quali gli affreschi della parrocchiale di Flambro. Ed è in questo frangente che Pittino assume una pittura fatta di pennellate vibranti e una tavolozza che ricorda il colorismo veneto, alla cui tradizione l’artista guarda con rispettosa ammirazione. Le nature morte che dipinge negli anni Settanta e Ottanta, e fra queste il dipinto in esame, manifestano il gusto del quotidiano reso attraverso un naturalismo commosso e al tempo stesso pensoso, reso con una materia fluida, stesa con tocchi brevi e amalgamati. Sono composizioni di piccoli oggetti, solitamente accostati alla parete in una nicchia con una mensola. La luce, proveniente dall’alto a sinistra, proietta l’ombra bluastra della nicchia sulla parete dello sfondo, solitamente di un grigio tenue o di un bianco abbagliante, secondo un espediente a cui Pittino ricorre spesso in dipinti di questo genere, come "Conchiglia" (1969), "Strumenti e conchiglie" (1973) e "Griglia e bilancia" (1981). Con la maturità, l’artista affina il mestiere e sembra lasciarsi guidare dal piacere del “fare arte”, che trova appunto in queste nature morte una disimpegnata occasione di una pittura chiara e sensuale, senza tuttavia rinunciare del tutto a temi meditabondi ed inquietanti, come nelle contemporanee raffigurazioni dei manichini, assunti quale allegoria di un’umanità solitaria e martoriata (a cura di Matteo Colovatti, 2017).

BIBLIOGRAFIA

Fred Pittino, Fred Pittino. Un protagonista dell'arte del Novecento, dal periodo milanese agli anni Settanta, Majano (UD) 1998

Fred Pittino, Fred Pittino, Codroipo (UD) 1988

Fred Pittino, Fred Pittino. 50 anni di pittura, Fagagna (UD) 1985

Fred Pittino, Fred Pittino, Torino 1975, n. 13