Bergamini ricorda che nel 1468 il signor Girolamo Zotti, cittadino sandanielese, nel suo testamento esprime la volontà di donare la sua casa alla Comunità di San Daniele come aula scolastica a patto che si dipinga l'immagine della Vergine su un muro di essa. Nel 1472 nella suddetta scuola viene edificato un muro sul quale viene eseguito l'affresco. Nel 1958 il Mutinelli afferma che la composizione iconografica e la tipologia richiamano moduli toscani e, per analogia con le pitture dell'atrio dell'abbazia di Sesto al Reghena, propone il nome di Antonio da Firenze, primo maestro di Pellegrino da San Daniele. Il Bergamini, pur riconoscendo la notevole somiglianza che i tratti del volto della Vergine hanno con diverse opere di Antonio da Firenze (somiglianze che potrebbero ricondurre l'attribuzione al pittore toscano) propone il nome di Giovanni Antonio de Viviani.
Bergamini G., Di Battista Schiavone e di suo figlio Martino, pittori in Udine e San Daniele, in Pellegrino da San Daniele (1467-1547), Udine 2000
Arte sacra, Arte sacra a San Daniele del Friuli tra XV e XVI secolo, San Daniele del Friuli (UD) 1979
Mutinelli C., L'arte a San Daniele del Friuli, in San Daniele del Friuli nella storia e nell'arte, San Daniele del Friuli (UD) 1958