dipinto, ambito carnico, XVIII

L'uomo è raffigurato a busto intero, rivolto di tre quarti verso destra, con lo sguardo assorto, diritto davanti a sè. Egli appoggia il braccio destro su due libri posati su una mensola lapidea; da uno dei due volumi pende un sigillo circolare dorato. Alle spalle dell'uomo si scorgono numerosi volumi impilati. L'uomo indossa una camicia bianca con ampie maniche arricciate ai polsi, chiusa al collo da una cravatta bianca annodata, che ricade sul petto. Sopra la sottomarsina in tessuto dorato, senza collo, portata aperta sul davanti, egli indossa una veste marrone foderata di tessuto rosso che si scorge sui risvolti dei polsi e sui "rever" incrociati davanti. Con la mano sinistra l'uomo trattiene un ampio mantello di colore bigio che ne avvolge la figura. Egli ha il capo coperto da una lunga parrucca di boccoli incipriati e porta un anello da mignolo alla mano destra.

Il dipinto, identico per formato e dimensioni al ritratto di ecclesiastico proveniente dalla medesima dimora (Fondazione Museo carnico delle Arti e Tradizioni Popolari "Luigi e Michele Gortani", inv. 1357, cfr. OA 53534 - NCTN 00154828), raffigura un uomo di legge, come testimoniano l'abbigliamento e i voluminosi codici con i quali il personaggio si fa ritrarre. Secondo Raffaella Cargnelutti, l'impostazione del dipinto, benchè più rigida, richiama quella del ritratto di Jacopo Linussio eseguito da Nicola Grassi: "analoghe pure le tinte color tabacco del mantello, della velada e le bianche luminosità della cravatta e della parrucca incipriata, secondo la moda della prima metà del Settecento" (cfr. Cargnelutti, 2005, p. 44).