dipinto, Noselli Silvestro, XVIII

Oggetto
dipinto
Soggetto
ritratto d'uomo: Urbano Morassi
Autore
Noselli Silvestro (1696/ 1777) - attr.
Cronologia
1775
Misure
cm - altezza 85.7, larghezza 65.2
Codice scheda
OA_53388
Collocazione
Tolmezzo (UD)
Palazzo Campeis
Fondazione museo carnico delle arti popolari Michele Gortani
Iscrizioni

in alto a sinistra: Urbanus Morassi/ Etatis Suae 48./ 1775.

in alto a sinistra: URBANUS MORASSI/ LUMEN VIDIT VII KAL IANUARII 1726./ ET AETATIS AN. 67. III NONAS IUNIUS 1793/ DIEM CLAUSIT EXTREMUM

L'uomo è ritratto a busto intero, in piedi presso un tavolino coperto da un drappo rosso, rivolto verso sinistra, mentre la ripresa del volto è frontale. Egli guarda dinanzi a sè incontrando lo sguardo dello spettatore mentre posa una mano sui libri appoggiati sul tavolo, dove fanno mostra di sè un piccolo compasso dorato, due missive e una squadra; nella mano destra, portata al petto, l'uomo reca una lettera aperta. Sopra la sottomarsina turchese, dalla quale spunta lo "jabot" della camicia bianca, egli veste una marsina marrone dagli ampi paramani, con una fitta abbottonatura che compare anche nelle alette sagomate. Al mignolo della mano sinistra l'uomo porta un anello a castone circondato da perline. Lo sfondo appare neutro dietro un tendaggio rosso annodato, dal quale pendono due cordoni con nappine, sulla destra.

Attribuito al Noselli da Gilberto Ganzer (1990, p. 12), il ritratto raffigura Giovanni Urbano Antonio Morassi, nato a Cercivento di Sopra nel 1726 dal notaio e pubblico perito Matteo Antonio - ritratto dallo stesso pittore nel 1749 (cfr. OA 53393 - NCTN 00154804, cfr. Pugnetti, 2006, pp. 315-317) - e da Maria Morassi (cfr. Pugnetti, 2006, p. 321). Dopo aver tentato la carriera ecclesiastica e la mercatura, Urbano fu "creato" notaio e pubblico perito nel 1755 (cfr. Pugnetti, 2006, p. 321). L'anno precedente aveva sposato Leonarda Pitt, della quale Noselli aveva eseguito il ritratto inviato al futuro sposo nel 1752 su commissione del padre Matteo Antonio (cfr. OA 53413 - NCTN 00154815; cfr. Pugnetti, 2006, pp. 319-320). In veste di pubblico perito Urbano si fa ritrarre vent'anni dopo, "appoggiato al medesimo tavolino coperto di tela rossa che venticinque anni prima era servito da suggestione ambientativa al padre" (Pugnetti, 2006, p. 323), con il quale il figlio intrattenne sempre un rapporto contrastato (cfr. Pugnetti, 2006, pp. 321-324).

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BIBLIOGRAFIA

Pugnetti G., Schede, in Mistrùts. Piccoli maestri del Settecento carnico, Udine 2006

Pugnetti G., Piccoli maestri, tra Settecento ed Ottocento, tra Enemonzo e Raveo, in Enemonç Preon Raviei Socleif, Udine 2005, LXXXII congresso

Nicoloso Ciceri A., Luigi Ciceri per il Museo della Carnia, in L'arte popolare in Carnia. Il Museo Carnico delle Arti e Tradizioni popolari, Udine 2000

Ciceri A./ Cantarutti L., A fianco di Michele Gortani, per il museo carnico, in Tumieç, Udine 1998, 75° congresso

Ritratti Carnia, Ritratti di Carnia tra '600 e '800. Costumi e tessuti nella tradizione, Udine 1990

Ganzer G., È popolare la ritrattistica in Carnia nel Settecento? , in Ritratti di Carnia tra '600 e '800. Costumi e tessuti nella tradizione, Udine 1990

Molfetta D., Felice Maria Morassi e Candido Morassi uomini illustri di Cercivento, in Sot la Nape, Udine 1979, a. XXXI, n.2-3

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