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in basso a sinistra: Foschiatti
verso, in alto a destra: 306
verso, in alto a destra: 1955
Su un ripiano sono appoggiati oggetti diversi assieme a qualche frutto e verdura: in primo piano compaiono una mela verde e una pera; più oltre si scorge una grande zucca dal gambo lungo, un recipiente piriforme chiuso da un coperchio, una bottiglia bianca dal lungo collo e un candeliere con una candela bianca, ormai consunta.
L'opera fa parte di una serie di nature morte composte nel 1955 alternando i medesimi oggetti (Tolmezzo, Fondazione Museo Carnico delle Arti e Tradizioni Popolari "Luigi e Michele Gortani", inv. nn. 4194-4198, cfr. OA 53270-53274 - NCTN 00154780-00154784). La composizione rimanda alle nature morte composte da Foschiatti a partire dagli anni quaranta dove, per il tramite della costruzione rigorosa del disegno, lo spazio diviene "luogo mentale ed esistenziale" e gli oggetti d'uso quotidiano si trasformano in occasioni formali di studio della luce, superando la loro condizione materiale, sublimata "in un'aura poetica morandiana" (cfr. Giobatta Foschiatti, 1995, pp. 12-13).
Giobatta Foschiatti, Giobatta Foschiatti. 1930-1988. Il processo creativo, Udine 1995