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verso, in alto: Cussigh (cassato: illeggibile) Cussigh
La donna è raffigurata a mezzo busto, rivolta di tre quarti verso destra, con lo sguardo volto al riguardante. Essa veste un abito nero chiuso al collo da un bottone e ha il capo coperto da un fazzoletto nero che scende sule spalle lasciando scorgere sulle tempie i capelli grigi raccolti.
Assieme a ritratti come quello di Virgilio Guidi, maestro di Cussigh, al "Ritratto di Beppa", del 1936, o a quello del fratello Adelchi, dell'anno successivo, l'opera rientra nella produzione giovanile ma ormai autonoma di Cussigh, che negli anni trenta, accanto allo studio dell'antica tradizione figurativa italiana, e toscana in particolare, non dimentica il ricordo della ritrattistica locale, settecentesca e ottocentesca (cfr. Cargnelutti, 1993, pp. 28-29). Il pittore sperimenterà sovente la tecnica dell'affresco nel corso della sua attività, come testimonia almeno un autoritratto in collezione privata (cfr. Cargnelutti, 1993, p. 75).
Dalla Marta T., Arturo Cussigh - pittore (1911-1990), in Tumieç, Udine 1998, 75° congresso
Cargnelutti R., Arturo Cussigh: un maestro del Novecento, in Arturo Cussigh 1911-1990, Udine 1993
Arturo Cussigh, Arturo Cussigh, Tavagnacco (UD) 1981