Il bozzetto raffigura San Nicola di Bari in gloria sopra una nuvola nell'atto di benedire con la mano destra, circondato da due angeli che sorreggono la mitra vescovile e da cherubini.
L'opera proviene dalla collezione di Pietro Mentasti da cui fu acquistata nel 1955 per la Galleria Nazionale di Trieste (cfr. Pavone 2001). Precedentemente attribuita a Sebastiano Ricci giovane da Luigi Coletti e Aldo Rizzi e a Giambattista Pittoni da Decio Gioseffi, come documentano le lettere conservate nell'Archivio della Soprintendenza, la tela è stata giustamente considerata opera giovanile di Francesco Solimena da Ferdinando Bologna (1958, cit. in Pavone 2001) che in seguito, nell'occasione dell'esposizione Arte in Calabria tenutasi nel 1976, segnalò il legame tra la tela di Trieste e Il Miracolo di San Nicola di Bari della Chiesa Matrice di Fiumefreddo Bruzio in Calabria, di cui il dipinto triestino era da considerare secondo lo studioso uno dei primi bozzetti in vista dell'elaborazione del soggetto. Di recente Pavone (2001) ha ribadito la connessione tra il bozzetto di Trieste e la pala calabrese, sottilineando le varianti tra le due opere e datando la tela triestina nel 1675-1680 circa, nella fase giovanile del Solimena, come può confermare anche la consonanza stilistica che intercorre tra l'opera in esame e la Visione di San Gregorio taumaturgo della chiesa di San Domenico a Solofra nei pressi di Avellino, dello stesso torno di tempo.
Pavone M. A., Schede, in La Galleria Nazionale d'Arte Antica di Trieste. dipinti e disegni, Trieste/ Cinisello Balsamo 2001