Il monocromo raffigura l'episodio della Chiamata degli eletti da parte di Cristo alla fine del mondo, descritto nel Vangelo di Matteo: Gesù apparirà in tutta la sua gloria e manderà gli angeli a radunare da ogni angolo della terra con squillo di trombe i suoi eletti, sia vivi che morti.
Il dipinto proviene dalla collezione di Pietro Mentasti, da cui fu acquistato per la Galleria nel 1955. Quando faceva ancora parte della raccolta privata, l'opera fu pubblicata per la prima volta da Nicola Ivanoff (1950) come autografa del pittore mantovano Giuseppe Bazzani: lo studioso giustamente la avvicinò ad un gruppo di quattro grisailles dell'artista della Fondazione Kress di New York, che presentano la stessa tecnica, le stesse dimensioni oltre a condividere una tematica relativa alla morte e al destino nell'aldilà. Le opere americane infatti raffigurano L'anima eletta condotta al cielo, La morte, I reprobi e Il funerale (cfr. Ivanoff 1950, pp. 53-55). La serie va posta nella fase tarda del Bazzani, caratterizzata da una materia pittorica corrosa e riarsa, e se Chiara Tellini Perina (1970) propende per una datazione verso il 1760, Flavio Caroli (1988) e Enrico Lucchese (2001) preferiscono posticiparla agli ultimi anni di vita dell'artista. Lucchese poi definisce l'ordine in cui si susseguono gli episodi all'interno del ciclo, destinato certamente ad una devozione privata: alla Morte segue Il funerale, poi la Chiamata degli eletti, l'episodio dell'Anima eletta condotta al cielo in parallelo con I reprobi, destinati invece al fuoco eterno.
Lucchese E., Schede, in La Galleria Nazionale d'Arte Antica di Trieste. dipinti e disegni, Trieste/ Cinisello Balsamo 2001
Caroli F., Giuseppe Bazzani e la linea d'ombra dell'arte lombarda, Milano 1988
Tellini Perina C., Giuseppe Bazzani, Firenze 1970
Ivanoff N., Bazzani, Mantova 1950