Il dipinto raffigura l'allegoria della Carità, rappresentata nel modo tradizionale da una donna che allatta tre fanciulli.
La tela è pubblicata per la prima volta da Fabrizio Magani (2001) che la attribuisce al pittore udinese Francesco Pavona, datandola ai primi anni Venti del Settecento. Lo studioso ravvisa nella studiata composizione dell'opera l'influsso degli emiliani, la cui arte il Pavona ebbe ben modo di conoscere durante il suo alunnato nella bottega di Giovan Gioseffo del Sole. Magani rileva nella tela l'influenza di modelli bolognesi conosciuti dall'artista nel suo giovanile soggiorno emiliano, quali appunto il succitato Del Sole e Carlo Cignani, la cui impronta è ravvisabile anche nella tela con l'Assunta e Santi, eseguita dal Pavona per il Santuario della Madonna di San Luca a Bologna intorno al 1723, e stilisticamente prossima al dipinto di Trieste, che lo studioso data nello stesso torno di tempo. Nelle opere più tarde infatti la pittura di Pavona acquisisce caratteristiche più aspre, improntata ad una accentuazione delle fisionomie grafagne, tipiche di un artista di formazione centroeuropea.
Magani F., Schede, in La Galleria Nazionale d'Arte Antica di Trieste. dipinti e disegni, Trieste/ Cinisello Balsamo 2001