Il dipinto raffigura San Francesco d'Assisi in piedi di profilo sinistro in atto di meditazione davanti al crocifisso e al teschio posti davanti a lui su un masso.
La tela, un vero e proprio monocromo, proviene dalla collezione di Pietro Mentasti da dove fu acquistata nel 1955 con un'attribuzione a Domenico Fetti. In seguito Eduard Safarik (1990) ha preferito considerarla di mano di un imitatore dell'artista, mentre di recente Alberto Craievich (2001) ha sostenuto nuovamente l'autografia del dipinto al maestro. Il soggetto del quadro, di cui non si conoscono attualmente altre versioni, rientra in quel gruppo di meditazioni sulla morte come la Melanconia dell'Accademia di Venezia o la Maddalena della collezione Doria a Roma, che sono temi particolarmente cari al pittore. Inoltre è proprio l'alto livello qualitativo dell'opera in esame che spinge Craievich ad assegnarla alla mano del Fetti, datandola presumibilmente verso la fine del secondo decennio del Seicento.
Craievich A., Schede, in La Galleria Nazionale d'Arte Antica di Trieste. dipinti e disegni, Trieste/ Cinisello Balsamo 2001
Safarik E.A., Fetti, Milano 1990