Il codice si compone di cc. 172. Scrittura gotica corale. Notazione musicale nera su tetragrammi rossi. Contenuto liturgico: antifone dalla Pasqua alla domenica X dopo Pentecoste.
Il codice è il terzo di quattro tomi, ordinati secondo l'anno liturgico, di cui si compone l'Antifonario gemonese, cui vanno ad aggiungersi un altro antifonario e tre graduali, che insieme costituiscono il corpus dei codici miniati del Duomo di Gemona. La critica ottocentesca li considerava un gruppo omogeneo, attribuendoli a un unico autore. Il primo a menzionarli fu il Barozzi, che ne assegnava le miniature a un certo frate Franceschino da Padova, citato nei Quaderni dei Camerari (dove vengono annotate delle spese per codici acquistati a Padova nel corso del 1300) e da lui identificato con frate Francesco, miniatore attivo a Padova nel 1344. Tale ipotesi venne accettata fino allo studio di Marchetti, il quale osservò che se la scrittura e la notazione musicale appaiono abbastanza uniformi nei vari codici, le miniature presentano invece sensibili differenze e vanno quindi attribuite a mani e a epoche diverse. Nel caso dell' Antifonario 3 egli propose una datazione tra la fine del sec. XIII e l'inizio del XIV, condivisa dalla Mirmina Ferroli, che considera i quattro tomi dell'Antifonario e il Graduale 1 attribuibili ad ambito padovano, evidenziando comunque nell'Antifonario 3 una componente emiliana. Dello stesso parere Bergamini, il quale rileva come il gusto per la drôlerie, presente in molte iniziali, riconduca all'ambiente bolognese. Il confronto con gli altri corali gemonesi, porta inoltre lo studioso a individuare una mano diversa, tecnicamente più avanzata, anche se appartenente alla medesima scuola, come suggeriscono le analogie soprattutto nell'apparato decorativo. Conti riferisce tutti i corali a scuola bolognese e circoscrive la data di esecuzione al lustro 1270-1275, riconoscendo nell'Antifonario 3 la presenza di artisti vicini al gruppo dei "Miniatori di Mosè", già attivi nell'Antifonario1, "con probabili nuove presenze di collaboratori e con la disposizione ad adottare quelle decorazioni a filamenti chiari che caratterizzano alcuni dei corali del Museo Civico di Bologna fin dagli inizi del primo stile". La Drusin, confrontando le miniature dell' Antifonario 3 con quelle degli altri corali, vi riconosce "una maggior qualità artistica e perfezione tecnica, unitamente a una più sottile individuazione psicologica". Per Mariani Canova l'Antifonario 3 "esibisce una redazione del linguaggio gaibanesco probabilmente condotta sulla suggestione dei codici francesi tuttora conservati nella Biblioteca Antoniana". Di parere analogo Valenzano, che ritiene il gruppo dei codici costituito dall'Antifonario 1, dall'Antifonario 3 e dal Graduale 1, realizzato presso lo stesso scriptorium del Santo. Riprendendo un'ipotesi già avanzata dal Conti, la studiosa suggerisce possa trattarsi proprio dei vecchi libri corali del Santo, acquisiti dal Capitolo gemonese a partire dal 1343 (come attestano alcune note di spesa dei Quaderni dei Camerari), quando cioè il convento dei Francescani di Padova si dotò di una nuova serie di libri corali.
Valenzano G., Scheda 12, in La miniatura a Padova dal Medioevo al Settecento, Modena 1999
Mariani Canova G., La miniatura degli ordini mendicanti nell’Alto Adriatico all’inizio del Trecento, in Arte e spiritualita negli ordini mendicanti. Gli Agostiniani e il Cappellone di San Nicola a Tolentino, Roma 1992
Mariani Canova G., La miniatura nei libri liturgici marciani, in Musica e liturgia a San Marco. Testi e melodie per la liturgia delle ore dal 12. al 17. secolo. Dal graduale tropato del Duecento ai graduali cinquecenteschi, Venezia 1990, I
Drusin N. / Merluzzi F. / Patat P., Catalogo delle opere, in Il duomo di Santa Maria Assunta di Gemona, Udine 1987
Bergamini G., Catalogo, in Miniatura in Friuli, Udine 1985
Conti A., La miniatura bolognese. Scuole e botteghe 1270-1340, Bologna 1981
Conti A., La miniatura in Friuli, in Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Pisa 1972, serie 3, v. II
Bergamini G., Catalogo dei codici miniati, in La miniatura in Friuli, Milano 1972
Mirmina Ferroli G., L' antifonario del tesoro del duomo di Gemona, Udine 1968
Marchetti G., Archivi gemonesi, in Glemone, Udine 1965
Marchetti G., Gemona e il suo mandamento, Udine 1958
Barozzi N., Gemona e il suo distretto, Venezia 1859