Il codice si compone di cc. 202. Scrittura gotica corale. Notazione musicale quadrata nera su tetragrammi rossi. Contenuto liturgico: antifone dalla Settuagesima al Sabato Santo.
Il codice è il secondo di quattro tomi, ordinati secondo l'anno liturgico, di cui si compone l'Antifonario gemonese, cui vanno ad aggiungersi un altro antifonario e tre graduali, che costituiscono nel loro insieme il corpus dei codici miniati del Duomo di Gemona. La critica ottocentesca li considerava un gruppo omogeneo, attribuendoli a un unico autore. Il primo a farne menzione fu Barozzi, che assegnava l’esecuzione delle miniature a un certo frate Franceschino de Padova, citato nei Quaderni dei Camerari (dove vengono annotate delle spese per codici acquistati a Padova nel corso del 1300) e da lui identificato con frate Francesco, un miniatore attivo a Padova nel 1344. Tale ipotesi venne accettata fino allo studio di Marchetti, il quale osservò che se la scrittura e la notazione musicale appaiono abbastanza uniformi nei vari codici, le miniature presentano invece sensibili differenze e vanno quindi attribuite a mani e a epoche diverse. Nel caso dell'Antifonario 2 egli propone una datazione tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo. Tale cronologia è accolta dalla Mirmina Ferroli, che però riconosce nelle iniziali decorate una più marcata presenza di motivi bolognesi rispetto agli altri corali gemonesi. Bergamini, in occasione della mostra sulla miniatura friulana del 1985, attribuisce le iniziali ad artisti inferiori - anche se appartenenti alla stessa bottega - rispetto agli autori dell'Antifonario1 e del Graduale 1, e propende per una datazione tra le fine del Duecento e l'inizio del Trecento. Di diverso parere è invece Conti, per il quale "gli Antifonari 2 e 4 rivelano solo qualche lontana eco della prima maniera bolognese, che inseriscono in un arcaico contesto di girari romanici". Drusin rileva delle assonanze tra le iniziali dell'Antifonario 2 e quelle dell'Antifonario 4, che riconduce al medesimo autore, appartenente all’ambito padovano, con una datazione alla fine del secolo XIII.
Drusin N. / Merluzzi F. / Patat P., Catalogo delle opere, in Il duomo di Santa Maria Assunta di Gemona, Udine 1987
Bergamini G., Catalogo, in Miniatura in Friuli, Udine 1985
Conti A., La miniatura bolognese. Scuole e botteghe 1270-1340, Bologna 1981
Conti A., La miniatura in Friuli, in Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Pisa 1972, serie 3, v. II
Mirmina Ferroli G., L' antifonario del tesoro del duomo di Gemona, Udine 1968
Marchetti G., Archivi gemonesi, in Glemone, Udine 1965
Marchetti G., Gemona e il suo mandamento, Udine 1958
Barozzi N., Gemona e il suo distretto, Venezia 1859