codice miniato, ambito padovano, XIV

Oggetto
codice miniato graduale
Ambito culturale
ambito padovano
Cronologia
1300 - 1349
Misure
mm - altezza 560, larghezza 390
Codice scheda
OA_52484
Collocazione
Gemona del Friuli (UD)
Canonica vecchia
Museo della pieve e tesoro del duomo

Il codice si compone di cc. 147. Scrittura: gotica corale. Notazione musicale: quadrata nera su tetragrammi rossi. Contenuto liturgico: Messe proprie e comuni dei Santi dalla vigilia della festa di Sant'Andrea alla Visitazione.

Il codice fa parte del gruppo dei libri corali del Duomo di Gemona. Barozzi, menzionandoli per la prima volta, considerò i volumi un insieme omogeneo e li attribuì a un certo frate Franceschino da Padova, citato nei Quaderni dei Camerari (dove vengono annotate delle spese per codici acquistati a Padova nel corso del 1300), da lui identificato con frate Francesco, un miniatore attivo a Padova nel 1344. Tale ipotesi, accolta dalla critica ottocentesca, venne messa in dubbio da Marchetti, il quale riconobbe il fatto che, pur se la scrittura e la notazione musicale appaiono abbastanza uniformi nei vari codici, tuttavia le miniature presentano sensibili differenze, e vanno quindi attribuite a mani e a epoche diverse. Il Graduale 2 è l'unico ad essere attribuito da Marchetti a frate Francesco da Padova, in virtù di "certe reminiscenze giottesche". Secondo lo studioso, inoltre, il volume costituirebbe il secondo tomo di un unico graduale, il cui primo tomo corrisponderebbe al Graduale 1. Tuttavia la numerazione delle pagine nei due tomi non è continua: infatti il primo termina a c. 240 mentre il secondo inizia a c. 237 (ed è mutilo delle carte originali). Le miniature del graduale vengono riprese in considerazione da Mirmina Ferroli, la quale sottolinea come una certa morbidezza nella modellazione del volto dell'unica iniziale figurata, faccia pensare a un miniatore dal linguaggio più avanzato rispetto a quello degli altri corali gemonesi, consapevole degli esiti della rivoluzione grottesca; osservazione che la spinge a proporre un’assegnazione a frate Franceschino (cui spetterebbe anche l'Antifonario 5). Tale ipotesi è in parte condivisa da Bergamini, che tuttavia è il primo a far notare che nei documenti relativi all'acquisto dei codici "nessun elemento in essi ci permette di ritenere frate Franceschino miniatore più che venditore". Di diverso parere Conti che, considerando i Graduali 1 e 2 e agli Antifonari 1 e 2 parte di un "nucleo compatto di corali duecenteschi bolognesi" attribuibile ai miniatori attivi nella Bibbia di Enrico de' Cerchi, riconosce nel Sant'Antonio da Padova a c. 128 la mano del "Miniatore Svevo", autore dei Libri di Samuele e dei Re della Bibbia Laurenziana. Non rilevando nel Sant'Antonio di c. 128 motivi giotteschi, se non in minima parte, Drusin ritiene che l’esecuzione delle miniature del Graduale 2 sia precedente al soggiorno padovano di Giotto, o comunque che il loro autore non conoscesse le opere del maestro toscano; esclude di conseguenza il nome di frate Franceschino, che di questi era un seguace e fu attivo a Padova nel 1344. La Mariani Canova ravvisa nella figura di Sant'Antonio "un umbratile rapporto con il mondo centro-italiano" e, ricordando il raffronto già fatto dalla Mirmina Ferroli con il San Francesco dipinto da Cimabue nella Basilica inferiore di Assisi, ritiene non improbabile "una precoce conoscenza da parte delle comunità padane dei frati assisiati"; con ciò avvalorando l'idea, già ipotizzata dal Conti e condivisa da altri studiosi, che anche il Graduale 2, come altri corali gemonesi, provenga dallo scriptorium del Santo di Padova; la qual cosa sarebbe ulteriormente provata dal carattere francescano della liturgia e dal rilievo dato alla figura di Sant'Antonio da Padova.

BIBLIOGRAFIA

Valenzano G., Scheda 12, in La miniatura a Padova dal Medioevo al Settecento, Modena 1999

Mariani Canova G., La miniatura degli ordini mendicanti nell’Alto Adriatico all’inizio del Trecento, in Arte e spiritualita negli ordini mendicanti. Gli Agostiniani e il Cappellone di San Nicola a Tolentino, Roma 1992

Drusin N. / Merluzzi F. / Patat P., Catalogo delle opere, in Il duomo di Santa Maria Assunta di Gemona, Udine 1987

Bergamini G., Catalogo, in Miniatura in Friuli, Udine 1985

Conti A., La miniatura bolognese. Scuole e botteghe 1270-1340, Bologna 1981

Conti A., La miniatura in Friuli, in Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Pisa 1972, serie 3, v. II

Bergamini G., Catalogo dei codici miniati, in La miniatura in Friuli, Milano 1972

Mirmina Ferroli G., L' antifonario del tesoro del duomo di Gemona, Udine 1968

Marchetti G., Archivi gemonesi, in Glemone, Udine 1965

Marchetti G., Gemona e il suo mandamento, Udine 1958

Barozzi N., Gemona e il suo distretto, Venezia 1859