Il dipinto raffigura un ritratto d'uomo barbuto colto a mezzo busto di tre quarti verso sinistra, che rivolge lo sguardo all'osservatore. Indossa una pesante veste scura con ampio collo a risvolto, sotto cui si intravede la camicia.
Il dipinto, che in origine si presentava in un formato ovale, proviene dai depositi del Museo storico del Castello di Miramare: apparteneva alle collezioni di Massimiliano d'Asburgo, dove era assegnato addirittura a Tiziano, attribuzione che oggi non è assolutamente condivisibile (cfr. Magani 2001), anche per l'evidente scarto cronologico che porta a datare l'opera più verosimilmente nei primi anni del Seicento. Lo studioso pone in evidenza la matrice veneta che informa l'opera, caratterizzata da una marcata vena naturalistica alla Domenico Tintoretto o alla Leandro Bassano, a cui si aggiunge un influsso della pittura di Domenico Fetti (Roma 1589 - Venezia 1623), evidente nella ricca materia cromatica resa con pennellate nervose e nel sottile tessuto luministico.
Magani F., Schede, in La Galleria Nazionale d'Arte Antica di Trieste. dipinti e disegni, Trieste/ Cinisello Balsamo 2001