Ormai nessuno parla più, dipinto, Fasiolo Gabriele, XX

Oggetto
dipinto
Soggetto
bicicletta
Autore
Cronologia
2001
Misure
cm - altezza 135, larghezza 95
Codice scheda
OA_51998
Collocazione
Treppo Ligosullo (UD), Treppo Carnico
Palazzo della biblioteca
Museo pinacoteca Enrico De Cillia
Iscrizioni

Il dipinto presenta una bicicletta appoggiata ad un palo. Dipinto con cornice rossa sottile e vetro.

L'opera è stata premiata al Concorso pittorico organizzato ad Artegna (Ud) nel 2001 per artisti di età non superiore ai trent'anni secondo la volontà di una giuria presieduta dalla direttrice della Galleria d'arte moderna di Udine, Isabella Reale. Il Comune di Treppo Carnico fu tra i principali finanziatori di quell'evento per cui gli venne assegnata alla conclusione dell'esposizione l'opera vincitrice. Questo dipinto nacque da una riflessione dell'artista sulla realtà quotidiana dopo l'attentato dell'11 settembre a New York, accaduto pochi mesi prima. La bicicletta, oggetto che simboleggia la vita quotidiana, conosciuto da tutti fin dall'infanzia, mezzo di trasporto che si muove grazie all'energia fisica dell'uomo, è abbandonata ad un palo. L'artista interroga il fruitore su chi abbia appoggiato quella bicicletta e da quanto tempo essa sia lì, sul motivo per cui l'abbia fatto: oggetto appartenuto forse ad una vittima che non tornerà più a riprenderlo. L'artista comunica con pochi elementi, chiari e formalmente sintetici: la bicicletta abbandonata diventa metafora del sentimento di sbigottimento ed impotenza da lui provato di fronte a tale avvenimento e che lo accomuna, in un silenzio di miseria e solitudine, al resto del mondo. La scelta di ridurre le cromie al minimo mira ad una evidenza nella comprensione del soggetto dalle tinte scure rispetto allo sfondo rosso, di grande impatto visivo, campito uniformemente con pennellesse. Lo slancio verticale è reso attraverso il palo che continua oltre i limite della cornice e da elementi lineari che si incrociano attenuando lo sviluppo longitudinale della bici di cui sono chiare le forme principali: le ruote circolari, la catena, la canna, la sella e il manubrio. Alcune pennellate gialle attenuano la contrapposizione tra i colori rendendo più luminosa la composizione. Le soluzioni semplificate e il soggetto scelto avvicinano l'artista alle tele neorealiste di Giuseppe Zigaina come "Biciclette e vanghe" del 1950, ma lo stesso Fasiolo sottolinea la nascita indipendente della sua opera da tale modello espressivo. L'artista sviluppa i soggetti attraverso una resa bidimensionale con una semplificazione geometrica delle forme su cui si incentra anche il tema dei ballerini affrontato nella sua più recente produzione. Egli utilizza tecniche diverse che sovrappone e rielabora con personali procedimenti di esecuzione.