Ceramica, scultura, Del Zotto Luciano, XX

Oggetto
scultura
Soggetto
forme geometriche e figura
Autore
Del Zotto Luciano (1932/ 2010)
Cronologia
1970
Misure
cm - altezza 63, larghezza 28, profondità 23
Codice scheda
OA_51782
Collocazione
Treppo Ligosullo (UD), Treppo Carnico
Palazzo della biblioteca
Museo pinacoteca Enrico De Cillia
Iscrizioni

Figura ed elementi geometrici. I moduli in ceramica smaltata sono assemblati in modo casuale, pur rispettando un'unica direzione ed un certo equilibrio; ad essi è aggiunta una figura di spalle dalle forme sintetiche e piva di braccia che pare incunearsi nella struttura geometrica. Scultura composta da una parte modellata in ceramica fissata attraverso un'asta metallica ad un piedistallo cubico in legno su cui compare la firma dell'artista.

In una personale allestita a Udine alla Galleria del Centro Arti Plastiche nel marzo 1971 l'artista espose una scultura assai simile a quella presente a Treppo Carnico. David M. Turoldo scrisse al riguardo: "[...]è la vera nostra bara e insieme il monumento, una bara di acciaio cui manca solo il coperchio"(catalogo della mostra, 1971). La mostra si componeva di dipinti, caratterizzati dalla scelta cromatica del bianco e nero, e sculture in ceramica. Le opere esposte avevano come soggetto la figura umana: Del Zotto era infatti impegnato in una riflessione sull'esistenza da lui letta in modo drammatico. Nelle sculture i corpi umani sono contorti e emaciati, la loro superficie è corrosa, con profondi tagli o parti in cui la materia è scavata. Privi spesso delle braccia e con degli arti inferiori semplicemente abbozzati, in tali nudi risaltano il torso con la spina dorsale in rilievo e il grosso capo. Il corpo così deformato è metafora della vita moderna dove l'uomo è chiuso nella sua solitudine, oppresso da una realtà in cui non riesce a trovare il suo ruolo. L'opera della pinacoteca, al pari di quella che fu esposta a Udine, propone un contrasto tra gli elementi geometrici, moduli regolari e organizzati in una struttura, e il corpo contorto che viene inserito all'interno. I blocchi parallelepipedi verranno utilizzati in diverse sculture da Del Zotto che ne sfrutta la forma allungata e la possibilità di iterarli e assemblarli in modo da sviluppare delle costruzioni su un piano o tridimensionali. La composizione dei moduli, solida e bilanciata, diviene simbolo del mondo industriale e tecnologico dove l'uomo vi è posto a forza, perdendo la sua individualità. L'opposizione tra la tensione vitale dell'essere e la realtà venne espresso anche nei successivi cicli dedicati alla vicenda di Caino e Abele e al mito di Icaro che lo scultore affronterà nella seconda metà degli anni Settanta. Dichiarò l'artista:"[...] la mia non è una ricerca di tipo formale, ma un'indagine che parte da un dato morale e che trova da sé le soluzioni espressive più adeguate."(riportato in un articolo di L. Damiani, "Una mostra di Del Zotto al Centro arti plastiche", "Il Gazzettino", 22 febbraio 1978). Del Zotto nella sua attività plastica che affianca quella pittorica, ha sperimentato diverse materie oltre alla terracotta, cimentandosi in opere di varie dimensioni e temi con un'attenzione ai risultati chiaroscurali e alla modulazione dei volumi.

BIBLIOGRAFIA

Marra M., Pinacoteca E. De Cillia di Treppo Carnico. Guida alla lettura di un patrimonio d'arte visiva, Tolmezzo (UD) 2001

Pinacoteca Treppo, Pinacoteca di Treppo Carnico. Donazione del pittore Enrico De Cillia, Treppo Carnico (UD) 1997

Pinacoteca arte, Pinacoteca d'arte contemporanea di Treppo Carnico. Donazione De Cillia, Tolmezzo (UD) 1983

Santese E./ Damiani L./ Marangone V., Del Zotto 1980 - 1987. Memoria e realtà sul filo della fantasia, Udine 1988

Morandini L., Del Zotto, Udine 1978, n. 132

Burigana M., Momenti fra i ricordi, in L'Artugna, 1977, a. VI, n. 23-24

Morandini L./ Missio P./ Turoldo M. D., Del Zotto, Udine 1971, n. 40