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Veduta di Trieste dal Lazzaretto Nuovo (l'attuale quartiere di Roiano).
L’immagine di Trieste raffigurata in questo dipinto, ripresa dal Lazzaretto Nuovodi Santa Teresa (Largo a Roiano), risale con molta probabilità agli anni ’30 dell’ottocento e, data l’imprecisione con cui sono riprodotti gli edifici, si tratta molto probabilmente del bozzetto preparatorio di una stampa. Discriminante per la datazione è come termine post quem la presenza della Chiesa di Sant'Antonio Nuovo, con la cupola e i due campaniletti. L’edificio sostituì la chiesa barocca a campanile singolo, dedicata a Sant'Antonio da Padova demolita nel '27. Progettata dall'architetto Pietro Nobile ed inaugurata nel 1849, la chiesa di Sant'Antonio Nuovo fu costruita fra il '28 e il '42, mutuando la fisionomia di San Spiridione, anch'essa con due campanili. Fu demolita nel 1861 e ricostruita in stile bizantino su disegno dell’'architetto milanese Carlo Maciachini. Il termine ante quem è rappresentato dall'assenza della Lanterna sul molo di Santa Teresa (Molo Fratelli Bandiera). Progettata dall'architetto Matteo Pertsch nel '31, entrò in funzione dal '33. Curiosa è la presenza, sul molo stesso, di una sagoma appena tracciata a matita sul luogo dove sarebbe sorto a breve il fanale. È ipotizzabile, quindi, una realizzazione coeva. Presumibilmente l’autore, consapevole del progetto non volle completare la veduta in quanto non certo dell'aspetto finale del faro. Affacciati su Riva Carciotti (III Novembre) sono riconoscibili alcuni tra i più importanti edifici della Trieste neoclassica. Inconfondibile, per l'alta cupola aerea è Palazzo Carciotti, il palazzo neoclassico di maggiore sontuosità e imponenza, edificato tra il 1799 e il 1805 dal mercante greco Demetrio Carciotti su progetto di Pertsch. Altresì visibile è la chiesa di San Nicolò dei Greci, costruita fra 1784 e 1787, ma rimaneggiata tra il 1819 e il 1821 da Pertsch che l'arrichì dei due campanili e della cancellata. Nei pressi del Teatro Grande, eretto tra il 1798 e il 1801, risulta ancora esistente la torre del Mandracchio – porta attraverso la quale si arrivava al porto vecchio, comunemente detto Mandracchio – e che verrà demolita alcuni anni dopo, nel 1838. [Aloisi 2005]
Aloisi S., Schede, in Museo Revoltella Trieste. La donazione Kurländer, Trieste 2005