Roma 1925, dipinto, Someda Domenico, XX

dipinto con cornice lignea chiara

Il pittore realizzò diverse tele ad olio aventi come soggetto il parco di villa Borghese. Questi scorci erano particolarmente graditi ai turisti stranieri in visita a Roma: Domenico Someda, nonostante i frequenti soggiorni in Friuli e in Europa, risiedeva stabilmente a Roma dove dall'età di vent'anni aveva scelto la carriera artistica, mantenendosi con il suo lavoro e le rendite familiari. La decisione di fermarsi nella Capitale, dove si era recato per perfezionare la tecnica pittorica grazie ai contatti dell'architetto Andrea Scala, amico di famiglia, con l'ambiente romano, fu determinata dalla presenza di un mercato artistico più fiorente rispetto a quello udinese. Nel primo decennio del Novecento Someda affiancò ai dipinti di soggetto militare una serie di paesaggi relativi alla campagna laziale, vedute della città e scene di genere. Le vedute del parco ritraggono le rive del laghetto con il tempietto romano, la staccionata, gli alberi ed i cigni. In questa tela la costruzione architettonica è sostituita dalla statua della Madonna che si staglia sul verde fogliame degli arbusti. Il paesaggio è reso come un luogo idilliaco, privo di figure umane, attraverso una pennellata franta e veloce che cerca di rendere la materia dei soggetti: orizzontale e allungata per l'acqua, a brevi tratti circolari per le nuvole, fitta e minuta per gli arbusti. La scelta cromatica è ridotta: diverse tonalità di bianco, verde e azzurro, colori freddi, sono accostati in modo da evidenziare i soggetti: la statua chiara spicca sul fogliame verde, così la balaustrata sporge sull'acqua del lago.