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Figura intera del protovescovo sant'Ermacora in abiti vescovili. Sorregge con la mano destra il pastorale e con la sinistra tiene in mano un libro chiuso. Volge la testa verso destra mentre lo sguardo è a sinistra. Ha la barba bianca corta e i baffi. Indossa guanti bianchi con anelli. Il piviale rosso è decorato lungo il bordo dorato da piccoli tondi con mezzi busti di santi. La figura si staglia dietro un fondale rovinistico.
La tavola, pervenuta ai Civici Musei insieme a quella raffigurante il beato Bertrando (inv. 24) dal palazzo comunale di Udine, probabilmente faceva parte di un trittico o polittico smembrato costituito da una parte centrale in scultura (BERGAMINI 2002, p. 108). Si ipotizza che facesse parte del patrimonio del convento di san Pietro martire (DI MANIAGO 1825, pp. 25, 49). La critica in passato ha attribuito l'opera ad altri autori del rinascimento friulano, sino ad assegnarla a Gaspare Negro (BERGAMINI PONTA 1970, p. 35). Attribuzione condivisa da Bergamini che ne ipotizza la datazione al 1510-1515 (BERGAMINI in: La galleria d'arte antica...2002, p. 108). L'identificazione del protovescovo Ermacora è resa possibile dal pastorale che tiene in mano dalla foggia simile a quello conservato nel palazzo arcivescovile di Gorizia, detto appunto di sant'Ermacora.
Bergamini G., Schede, in La Galleria d'Arte Antica dei Civici Musei di Udine. Dipinti dal XIV alla metà del XVII secolo, Vicenza 2002, I
Bergamini Ponta A., Giovanni Martini pittore, Udine 1970
Di Maniago F., Guida d'Udine in ciò che risguarda le tre belle arti sorelle, Udine 1825