Rappresentate fino al busto sono le figure di Cristo, della Madonna e di San Giovanni Evangelista. Quest'ultime sorreggono il corpo di Cristo cingendone il torace, afferrandone le braccia e sostenendone la testa.
La scultura, aquisita nel 1992 dalla collezione Bonanni di Udine, è ottenuta da un blocco di marmo di riutilizzo come dimostra la presenza, sotto la base, di motivi decorativi. Forse per sopperire ai difetti del materiale utilizzato (o per porre rimedio ad un errore) il volto di San Giovanni Evangelista è scolpito su un pezzo di marmo applicato al blocco principale e stuccato con cera e polvere di marmo. La stilizzazione formale e l'arcaismo delle figure concordano con lo stile di Carlo da Carona. Usuale nelle opere dell'artista anche la policromia, qui quasi completamente scomparsa se non per alcune tracce sui volti e sul mantello di San Giovanni, probabilmente necessaria in origine anche a coprire le venature che percorrono il materiale. Dal punto di vista iconografico e stilistico l'opera può essere avvicinata in particolare al gruppo di Invillino e all'altare di Lavariano. (Cfr. F. Dell'Agnese, op. cit. 2001, p. 78).
Dell'Agnese F., Schede, in Il Museo civico d'arte di Pordenone, Vicenza 2001
Goi P., Il tema della Pietà, in Carlo da Carona scultore. Un recupero, Pordenone 1993
Ganzer G., La scultura lapidea rinascimentale nelle raccolte del Civico Museo d'Arte di Pordenone, in Carlo da Carona scultore. Un recupero, Pordenone 1993
Comoretto A./ Comoretto A., Il restauro di due opere lapidee, in San Marco di Pordenone, Fiume Veneto (PN) 1993
Goi P., Il tema della Pietà, in Carlo da Carona scultore. Un recupero, Pordenone 1993