a sinistra sullo stipite entro targa dipinta: Miser Durigo de/ Lasin a fato far questo/ S. Michel per sua devotione/ MCC CCCVI ADI 6/ Zuane Antonius de Sacchis/abitante in Spilimbergo
sul cartiglio di S. Giovanni Battista: ECCE (...) (A)GNUS DE(I)
Entro una finta architettura tripartita, dipinta a finta marmoratura polic roma, costituita da nicchie centinate con lunetta soprastante e delimitata da finte colonne, campeggiano tre figure intere di santi. A sinistra San Valeriano, giovane cavaliere dal volto ovale con lunghi capelli biondi, in giubbone viola e calzamaglia, che regge una spada; al centro San Michele arcangelo con lunghe ali multicolori, appoggiato ad una lancia conficcata nel corpo del demonio sotto i suoi piedi, in atto di pesare con una bilancia le anime dei morti (un arto del demonio e un piatto della bilancia oltrepassano il limite dell'archeggiatura); a destra San Giovanni Battista, avvolto da un manto violaceo, con libro e Agnus Dei sulla mano destra e filatterio con iscrizione. Entro una lunetta che corona la trabeazione (solo in parte in vera pietra scolpita e attigua all'apertura dell'arco di trionfo a sinistra) è dipinto, su fondo in finto mosaico con arabeschi di racemi vegetali, un vaso panciuto bianco con cespo vegetale e lo stemma dipinto dei Savorgnan, giurisdicenti del luogo. A sinistra in alto entro targa compare, su fondo chiaro, un'iscrizione con nome del committente, data e paternità dell'opera.