Noi usiamo i cookies
Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Le informazioni raccolte attraverso i cookies di tracciamento e performance non identificano alcun visitatore individuale. Se vuoi aiutarci a garantire un servizio migliore premi il pulsante [Accetta], altrimenti scegli [Rifiuta]. Per maggiori informazioni leggi l'informativa estesa sull'uso dei cookie.
La gentildonna è stata ritratta di tre quarti, porta una cuffia orlata di preziosi pizzi che guarniscono pure le maniche e lo scollo. Molto interessante è l'inserto, probabilmente ricamato, che caratterizza il corpetto. Ha un'elegante cintura e una gonna realizzata con una stoffa intessuta d'oro. Esibisce una serie di gioielli: orecchini a goccia, al collo tre fili di perle e, legata con un laccetto nero, una stupenda croce in oro e smeraldi. Al braccio sinistro, in pandant con la collana, quattro fili di perle e d anelli. La contessa tiene in mano un libro semiaperto, simbolo e segno della sua capacità culturale. Sul retro è raffigurato un pesante tendaggio rosso con drappo.
L'opera venne pubblicata per la prima volta in "Quadreria de Brandis", dove viene attribuita ad ignoto pittore del XVIII secolo, anche se già il Bergamini azzardava un'attribuzione dell'opera a Isacco Fischer o a Giovanni Battista de Rubeis, "professionisti" del ritratto sei-settecentesco. L'opera è da attribuire al pittore Isacco Fischer o a qualche suo seguace. L'attribuzione è avvalorata dall'analisi minuziosa fatta dal pittore nella descrizione del costume e dalla resa quasi spietata dei caratteri fisionomici dei personaggi.
Quadreria Brandis, Quadreria de Brandis. Catalogo delle opere, Udine 1990