Il santo domenicano, vestito con una pesante tunica color panna, è inginocchiato a terra, con le braccia aperte e lo sguardo levato al cielo. Il volto è segnato dalla fatica ed è aureolato. In basso a destra ci sono un libro di preghere, un teschio umano e un flagello, mentre in alto a destra è illuminato da una luce irreale un crocifisso di legno e dietro dalla penombra sbuca una testa di un qualche animale con delle corna. La scena si svolge in una grotta poco illuminata.
Nell'inventario della Soprintendenza si propone dubitativamente l'identificazione dell'iconografia, individuando nella figura del santo o del monaco San Domenico. A Bergamini risalgono le prime notizie ufficiali di questo quadro, che viene attribuito al Domenichino per l'utilizzo nel dipinto di ricchi impasti cromatici e per l'espressione pietistica ed un po' forzata del volto. L'abilità del pittore si desume soprattutto dalle mille pieghe della veste.
Quadreria Brandis, Quadreria de Brandis. Catalogo delle opere, Udine 1990