dipinto, Schiavoni Natale, XIX

Oggetto
dipinto
Soggetto
Venere e Cupido
Autore
Schiavoni Natale (1777/ 1858) - attr.
Cronologia
1842
Misure
cm - altezza 118, larghezza 152
Codice scheda
OA_32529
Collocazione
San Giovanni al Natisone (UD)
Villa de Brandis
Museo pinacoteca comunale di Villa de Brandis
Iscrizioni

Su un divano ricoperto da candide lenzuola e cuscini, giace addormentata una donna solo in parte coperta da veli trasparenti. Il capo, con la bocca leggermente socchiusa e i capelli castani e sciolti, è reclinato sui cuscini. Si intravedono anche i lembi di uno scialle con nappine dorate. Al polso del braccio sinistro, la donna porta un braccialetto d'oro. Sulla sinistra è seduto sul divano un amorino, nudo anch'esso e con una ghirlanda di fiori adagiata sulla coscia sinistra. Sta scostando un pesante tendone rosso di cui si intravedono anche cordoni e nappe, come a voler far ammirare meglio all'osservatore la morbida bellezza della donna.

Nell'inventariazione della Soprintendenza, l'opera era stata attribuita, probabilmente grazie a una trascrizione non correttissima della firma, a F. F. Schiavone. Anche la datazione proposta (1842) è legata sicuramente alla lettura di questa iscrizione. In "Quadreria de Brandis" quest'opera invece viene attribuita ad ignoto pittore e datata al XVII secolo. Senza ombra di dubbio la si può far risalire di due secoli e attribuirla con buona certezza a Natale Schiavoni che, come dice L. Gasparini "fece anche, ma più raramente, figure intere: veneri stese su un divano [...]. Sceglieva per l o più le sue modelle tra le popolane di Venezia e di Chioggia, dal tipo dolce e formoso e le rappresentava coi capelli sciolti, le braccia e il bel seno nudi o tenuamente velati [...]. I nudi delle sue veneri, ninfe, dee, erano ammirati sommamente per la loro morbida perfezione." La sensualità che emana il petto scoperto, la bocca socchiusa e soprattutto lo scialle orientale, richiamano le "odalische" di Natale Schiavoni. Al pittore veneziano porta anche la tipologia di Venere e Amorini (prototipi tizianeschi) e a Tiziano rimanda l'uso del bianco e del rosso. Squisitamente tipico dell'artista è la ghirlanda di rose appoggiata alla gamba dell'amorino. Particolarmente stringente è il confronto con l'opera dello stesso autore di col lezione privata conservata a palazzo Treves a Venezia e intitolata "Sogno di una sedicenne".

BIBLIOGRAFIA

Quadreria Brandis, Quadreria de Brandis. Catalogo delle opere, Udine 1990