in basso a destra: "EMitri"
Gambrinus re della birra con un boccale in mano è abbracciato da una mietitrice nel mezzo di una ballo campestre.
Il pannello fu commissionato ad Ernesto Mitri da Lao Menazzi Moretti per l a ristrutturazione dei locali della birreria annessa allo stabilimento, probabilmente voluta per commemorare il centenario di fondazione della birreria. Nei primi preventivi presentati da Mitri non si parla di Gambrinus, ma di un "baccanale ", da eseguirsi ad olio su paniforte, smontabile. A questa prima ipotesi si riallaccia un bozzetto dell'archivio Mitri (matita e tempere, 26x35). L'opera, mai peraltro eseguita, doveva essere inserita sulla parete del focolare. Nell'ultimo preventivo (Udine 12/12/1959) Mitri descrisse invece un pannello decorativo "Gambrinus re della birra tra le mietitrici", mentre sulla parete del focolare doveva essere inserito un pannello raffigurante "un motivo di maschere friulane e birra, orzo e luppolo" di cui esiste un bozzetto di un settore circolare (matita, tempere, inchiostro rosso e nero, firmato in basso a destra "E Mitri", 26x35 ) che non risulta eseguito. A dispetto della scritta "abolito" scritta sul preventivo, il pannello "con la figura del Gambrinus" fu eseguita proprio per il focolare come si legge sulle due fatture ( Udine 3/ 5/1960 e Udine, 6/ 5/ 1960). Al pannello del Gambrinus si riferisce il bozzetto definitivo e uno schizzo preparatorio a matita su carta, che rappresenta una versione ridotta dell'iconografia rappresentata. Il pannello faceva da pendant con quello raffigurante la "Festa della mietitura dell'orzo", ma rispetto all'ispirazione realistica di quest'ultimo è più strettamente legato alla ripresa della pittura fiamminga già operata nel pannello per la birreria Moretti di fronte alla stazione (1955). Le fogge degli abiti sono nordiche e lo stesso Mitri scrisse su uno schizzo riproducente un pannello (forse Gambrinus) inserito sulla cappa:" cappa carnica/ ilustrata con / tinte leggere/ di spirito espressivo/ caricaturale e/ moderno". Nel pannello schedato il ricordo dell'arte fiamminga, legata all'iconografia, si combina così con le tendenze espressioniste dell'arte di Mitri durante gli anni Sessanta. Il pannello è più piccolo di quelli usati per La Festa della mietitura del l'orzo. Invece che pittura ad olio, Mitri aveva inizialmente pensato a una esecuzione a tempera o in vinavil lavabile, data la collocazione sulla cappa del camino.
Ernesto Mitri, Ernesto Mitri Graffiti e decorazioni, Pasian di Prato (UD) 2000