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sul retro: Incominciata a demolire il 9 III 927
cartellino sul retro: 24
Lo stavolo in pietra e ballatoi lignei è posto su un pendio innevato.
Il bozzetto fa parte di una serie di opere, comprendente anche disegni e quadri, realizzati a Forni di Sopra e di Sotto durante il soggiorno di Barazzutti a Forni di Sotto nell'inverno 1927. La serie è numericamente più ridotta rispetto a quella di Sauris e rivela uno spiccato interesse per l'architettura rustica della zona, come osserva Franca Merluzzi (Merluzzi, 1994, 97). Barazzutti non usa più la tecnica divisionista del colore, che mantiene però il suo spessore materico (Merluzzi, 1994, 93). Nonostante manchi la firma, l'attribuzione a Giuseppe Barazzutti è assolutamente certa poiché si conoscono le circostanze in cui l'opera entrò a fa r parte della collezione Crapiz. Il cartellino sul retro data l'opera al periodo immediatamente precedente al marzo 1927 quando lo stavolo fu demolito. Piuttosto che di una casa rustica si tratta infatti di uno stavolo, cioè d i un edificio relativamente distante dal nucleo abitato, occupato stagionalmente con fienile, stalla e piccola abitazione. La parte bassa è in pietra mentre la parte superiore è in legno con ballatoi atti ad essiccare fieno e prodotti della terra. Lo stavolo si dispone su un pendio per facilitare il ricovero del fieno dalla parte posteriore. Osservando il profilo dei monti sul retro lo stavolo doveva porsi verso Stalis, sopra borgo Tredolo. Franca Merluzzi ha schedato il bozzetto nel catalogo della mostra di Sauri s con il numero 1.76 nell'inventario delle opere relative alla sezione 1 Pittura. Vedute e paesaggi. Nell'inventario della collezione Crapiz reca i l n. 91. Il cartellino con il numero " 24" sul retro si riferisce alla scelta di opere del pittore operata dall'amico Giovanni Pellis per una mostra che doveva tenersi nel 1954 e non fu mai realizzata.
Giuseppe Barazzutti, Giuseppe Barazzutti. La bottega d'arte, Mariano del Friuli (GO) 1994
Merluzzi F., Pitors a Glemone, in Glemone, Udine 2001