Giovane operaio, dipinto, Sambo Cappelletti Edgardo, XX

Oggetto
dipinto
Soggetto
figura maschile seduta
Autore
Cronologia
1950
Misure
cm - altezza 110, larghezza 86
Codice scheda
OA_27487
Collocazione
Trieste (TS)
Palazzo Galatti
Collezione della provincia di Trieste
Iscrizioni

Giovane operaio in tuta da lavoro azzurra in un momento di riposo. Dietro di lui parete liscia e nuda e cassetta degli attrezzi.

Il "Giovane operaio" evidenzia senza ombra di dubbio quelle che sono le peculiarità creative dell'ultimo Sambo. In esso emerge un artista che, attraverso la sua opera, va progressivamente interessandosi delle problematiche del suo tempo e della sua città. Alle stesse egli aveva partecipato in maniera particolarmente sensibile nella posizione ufficiale rivestita in anni cruciali della storia e ora si ritrova costretto dal mutare dei tempi a meditare con nuova consapevolezza e alla luce di un passato che comincia a rendere tangibili i suoi insegnamenti, sulle ragioni e le dinamiche del presente. Gli strumenti della sua pittura, ancora una volta rinnovati nella capacità costruttiva del colore, risultano così messi al servizio della riflessione sociale in un'opera come questa. Della moderna pittura sinora indagata e attentamente studiata (dal Simbolismo secessionista all'Impressionismo, dal Postimpressionismo dei Fauves e dei Nabis al Novecento) si riprende un linguaggio pittorico che costruisce le immagini e la scansione dello spazio mediante nette campiture di colore. Il dettaglio viene assorbito dall'omogeneizzazione delle presenze principali che ora, asciutte ed essenziali, dominano la composizione. L'operaio appare così ritratto seduto, in un momento di riposo dal lavoro, con le mani incrociate e il capo chino, assorto nella meditazione. Accanto a lui sul piano, una cassetta di attrezzi, mentre chiude la visione sullo sfondo una parete nuda e liscia. In questa trama, in cui sembra che il particolare venga opacizzato, come sotto l'effetto di una lente d'ingrandimento, notevole si riconferma la capacità di analisi e introspezione emotiva del soggetto, mai abbandonata nella sua pittura da Sambo. Nello sguardo, quasi non percepibile dell'operaio e costruito attraverso una semplice contrapposizione di ombre e luci, emerge tutta la problematicità di un vivere moderno che mette a nudo tutte le sue inquietudini e la sua fragilità.

BIBLIOGRAFIA

Cataldi A.T., Edgardo Sambo, Trieste 1999, 1

Fasolato P., Donazione Sambo, Trieste 1989, maggio