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La madre ed il figlio sono protesi una verso l'altro, in un abbraccio che fonde le figure in una volumetria salda e possente, dalla superficie ruvid a e tormentata.
Ferruccio Patuna rappresenta una generazione artistica che, a cavallo tra le due guerre, trova rifugio dalle tensioni artistiche e culturali che agi tano l'Italia e soprattutto l'Europa, nel ritorno al classicismo e nella ricerca del bello ideale. L'isolamento di una vita trascorsa quasi esclusivamente tra Gradisca e Monfalcone ed il carattere schivo e timido, determina il lui una limitazione culturale, compensata però "da un'intensa sensibilità interiore e da autentiche qualità di trasfigurazione poetica". (Damiani 1978, p. 147)
Damiani L., Ricordo di Ernesto Mitri, in Quaderni della Face, Udine 1978, n.52