in basso a sinistra: de Cillia 1953
Un recinto precario ed alcuni cespi di verza introducono il soggetto: una casa diroccata posta al centro della composizione, sulla confluenza dei crinali delle due montagne sullo sfondo. I tralicci della corrente elettrica, che attraversano il dipinto, contestualizzano quest'immagine senza tempo.
Il dipinto, del 1953, racconta una realtà cruda, rude ma anche solenne e potente: la casa distrutta, che diventa simbolo di sofferenza e di povertà, conserva ancora intatte le possenti fondamenta e il suo aspetto è ancora dignitoso. "In quest'opera è contenuta tutta la poetica dell'artista: quella dell'oggetto come vero protagonista del quadro, un oggetto irto, che occupa lo spazio con energia cupa, qui addirittura torva, e con forza selvaggia" (Damiani, 1988)
Provincia arte, La Provincia e l'arte. 100 opere di pittura e scultura del '900 di proprietà dell'Amministrazione provinciale di Udine, Udine 1988
De Micheli M., Nel dominio della pittura, in Enrico De Cillia pittore, Udine 1986