in basso al centro: Caludio feruglio 92
Una gialla distesa luminosa, posta sopra la linea d'orizzonte, separa il cielo dalla terra, divide i cupi addensamenti atmosferici da un paesaggio nero e desolato dove due sassi e le loro stesse ombre, sono le uniche presenze. Quello di Feruglio è un paesaggio dell'anima, un pretesto per proiettare sulla tela la propria visione della condizione umana, vista al di là del tempo e dello spazio. Attraverso il riferimento al dato reale egli apre il suo mondo interiore agli altri, instaurando un dialogo ricco di elementi simbolici: i sassi piegati su loro stessi, in una sorta di isolamento introspettivo, sono il "simbolo materico dell'esistenza e del rapporto tra l'uomo e Dio" ed ancora l'orizzonte, sospeso tra un cielo carico di nuvole ed una terra cupa ed angosciante, rappresenta "l'elemento intellettuale, l'analisi razionale" (Novello T. 1998). L'opera è entrata nella collezione della Provincia a seguito della personale "Incalm".