Fiori bianchi, vaso nero e limoni, dipinto, Tubaro Renzo, XX

Oggetto
dipinto
Soggetto
natura morta con fiori e frutta
Autore
Tubaro Renzo (1925/ 2002)
Cronologia
1966
Misure
cm - altezza 52, larghezza 71
Codice scheda
OA_21712
Collocazione
Udine (UD)
Palazzo della Regione
Collezione della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia
Iscrizioni

L'opera non risulta datata ma, stando all'autore (comunicazione orale, maggio 1999), fu eseguita nel 1966, anno di svolta nella sua attività pittorica. Nel corso della stagione estiva dipinse l'affresco (Trasfigurazione su l Monte Tabor) della chiesa parrocchiale di Billerio, a Magnano in Riviera . Questa fu l'ultima decorazione murale eseguita da Tubaro che, a conclusione di questo lavoro, decise di dedicarsi esclusivamente alla pittura di cavalletto. Frescante dal 1949, aveva dipinto numerosi cicli in chiese friulane di cui alcuni di vaste dimensioni (Santuario della Beata Vergine di Strada a San Daniele, parrocchiale di Rizzolo a Reana del Roiale). Le fasi preparatorie delle decorazioni murali che richiedevano la realizzazione di bozzetti e cartoni, l'impegnativo lavoro sulle impalcature, i difficili r apporti con la committenza lo convinsero ad abbandonare l'arte sacra in favore della pittura da eseguire in studio: nature morte, ritratti e scene familiari, ricordi dei luoghi dell'infanzia a Codroipo. Nell'affresco di Billerio Damiani colse un rinnovamento pittorico che pose in relazione con alcune composizioni su carta e tela "caratterizzate dalla ricerca di tonalità vaporose, da una smaterializzazione dei volumi che, liberandosi da certe gravità, pesantezze, gessosità negli impasti si intridono di luce" (DAMIANI 1966). Quest'opera su carta, che si inserisce tra quelle citate da Dam iani, è caratterizzata dal gioco di morbidi contrasti: tra il bianco dei crisantemi cui fa da contrappunto quello immacolato della tovaglia, i toni opachi del grigio e il nero lucido del vaso, gli effetti di vaporosità, le rarefazioni ottenute con la stesura a tempera. Anche il giallo dei limoni, appoggiati sulla stoffa candida e soffice come una spuma, è una nota discreta di colore. Il grappolo d'uva nera ridotto a macchia indistinta accresce la profondità. Abbandonati i grandi temi dell'affresco, l'enfasi e la monumentalità di ispirazione novecentista che caratterizza certi personaggi sacri, l'artista dipinge dal vero, con aristocratica delicata sensibilità, le sue composizioni di oggetti quotidiani, 'vere e proprie "rappresen tazioni" di un universo di piccole cose domestiche, nelle quali la pennellata si sfalda e diventa immediatezza gestuale" (DAMIANI, p. 96).

BIBLIOGRAFIA

Opere collezione, Opere dalla collezione regionale. Dipinti di autori contemporanei, Trieste 1999

Taccuini Renzo Tubaro, Dai taccuini di Renzo Tubaro. L'anima di un pittore, Pasian di Prato (UD) 2005

Merluzzi F., Catalogo degli affreschi, in Renzo Tubaro. Affreschi 1949-1966, 1997

Damiani L., La pittura di Tubaro, in La Panarie, Udine 1982, a. XV, nn. 57-58