in basso a destra: ALTIERI
Il mazzo di fiori emerge dallo sfondo scuro quasi per fosforescenza con i suoi lembi di rosso e di bianco resi vibranti da lumeggiature corpose. Sfondo denso, uniforme e opaco nel quale si confonde e scompare anche il vaso dalla forma imponente.
Pur vivendo appartato in collina Altieri mantiene frequenti contatti con l'ambiente artistico goriziano, frequenta Gigi Castellani, suo primo maestro che lo accoglie nel suo studio "togliendolo dall'incertezza", conosce Gianandrea e Mocchiutti; a Udine aderisce all'Unione Sindacale Artisti Friulani e stringe rapporti d'amicizia con Anzil, Tavagnacco e Zigaina (comunicazione orale agosto 1999). Il dipinto appartiene al periodo in cui l'artista, attivo dal 1949 e superata la fase giovanile di "impulsività espressionistica", ha abbandonato ormai anche l'esperienza realista, con le aneddotiche scene di vita paesana, feste e idilli campestri, le sue minuziose storie di contadini e operai, di scioperi e guerra partigiana. "Già in queste scene gremite di personaggi si insinua come un desiderio di favola, di fuga in un'aura chagalliana: ed è soprattutto il colore ad appagarlo, sono le segrete intensità, le vibrazioni della materia pittorica."(BUDIGNA 1963, p. 26). La pittura di Altieri, negli anni Sessanta, si è fatta ormai più allusiva e dissolve la forma nel colore senza giungere a esiti informali o fauves ma rivelando nelle sue modulazioni tonali, come è stato più volte evidenziato, un'adesione al la tradizione coloristica veneta. Il racconto viene sostituito da "apparizioni" su un'ampia superficie cromatica, "accensioni" nel buio dentro le quali "la figurazione traspare come una palpitante presenza. Tali accensioni diventano in questo modo il motivo dominante del quadro, che si allarga d'intorno serale o notturno, con verdi distesi, azzurro cupi, teneri bruni e viola profondi". (DE MICHELI 1979, p. 9). Sono le coppie di amanti, le d onne e gli uomini che affollano il dipinto Sulla collina (1968), le bellissime figure femminili delle Veneziane e delle Asolane che compaiono in opere fine anni Sessanta/ inizi Settanta dove gli accenni figurativi si trasformano in macchie, in nuclei pittorici illuminati da un'intensa luce interna, in vibrazioni cromatiche tenere e rosate o accese dai toni del rosso. Numerose opere di questa felice stagione creativa furono esposte nella mostra tenutasi nel 1979 alla Galleria regionale d'arte contemporanea Luigi Spazzapan di Gradisca. Altieri utilizza la materia cromatica come mezzo espressivo, sottoponendola a continue riprese, ispessimenti, ritocchi dovuti alla ricerca di effetti coloristici, non immediatamente avvertiti nel corso della prima stesura, oppure a ripensamenti. Altieri inserisce tra i motivi ricorrenti nella sua pittura le composizioni floreali, ma la sua produzione si caratterizza maggiormente per altri in dimenticabili temi: le case in collina, i parchi delle ville venete, gli a manti sul prato, le bambine, i concerti campestri, i tramonti, le dolci ondulazioni di Capriva, tuttora suo "osservatorio privilegiato di relazione con il mondo" (PERISSINOTTO 1998, p. 12) . Fiori è il titolo dell'opera es posta alla personale tenutasi nel 1995 a Pordenone promossa dalla Società Operaia di Mutuo Soccorso (cfr. ALTIERI 1995, tav. p. 19 ). Diversa risulta la materia cromatica: i toni sono chiari e la luce diffusa, ma a volte, come in questo dipinto della collezione regionale- riferisce il pittore - gli piace riprendere le vecchie terre che in gioventù impastava da solo.
Opere collezione, Opere dalla collezione regionale. Dipinti di autori contemporanei, Trieste 1999
Altieri omaggio, Altieri. Omaggio al territorio "Un luogo dell'uomo", Pordenone 1995
Opere collezione, Opere dalla collezione regionale. Un ricordo per due maestri: Anzil e Spacal, Trieste 2001
Perissinotto L., Tramonti. Come "una musica distante". Sulla collina, in Sergio Altieri pittore, 1998
Altieri 1949-1979, Altieri 1949-1979, Gradisca d'Isonzo (GO) 1979