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Al centro del quadretto la Madonna, seduta su uno scanno ai piedi di un robusto pilastro, vestita con un abito di colore rosso, un manto azzurro e un velo bianco, allarga le braccia come a dire: Ecce ancilla Domini. La figura si staglia su un fondo bruno dalle mille modulazioni cromatiche, con due cherubini in alto. Con poche pennellate di un colore steso con tecnica sapiente e vivificato da una luce che crea cartacei chiaroscuri, il pittore riesce a trasmettere la profonda emozione di una fanciulla del popolo che vive trepidante il mistero divino.
Come gli altri tre quadretti presenti nella collezione della Fondazione CRUP e firmati dal Grassi, quest'opera è databile al 1720 circa: è possibile che in origine fosse affiancato da un pendent raffigurante l'Angelo Annunziante. E' una delle tante Madonnine che il Grassi inserisce nella sua produzione pittorica: figure femminili pervase di intima dolcezza, delicate nei tratti del volto, con occhi neri ed espressioni di uno stupore virginale.
Bergamini G., Dipinti, sculture, incisioni dal Quattrocento all'Ottocento, in La Collezione d'arte della Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone. Opere d'arte antica, Ginevra/ Milano 2008, 1