Lo specchio in origine era decorato da linee spezzate che delimitavano riquadri mistilinei dove trovavano posto le vedute di Palmanova (in basso a destra), Udine, con il castello e la loggia di San Giovanni (al centro, sulla sinistra), Cividale, con il Ponte del diavolo (al centro, sulla destra), Gemona (in alto a sinistra). Vi erano inoltre raffigurate figure maschili intente a lavori agtricoli (un uomo ara i campi con i buoi, altri due rispettivamente con vanga e badile), e femminili. In basso a sinistra si trovava una natura morta con brocca e uva. Della decorazione facevano parte due soli, frutta e spighe di grano.
Lo specchio faceva parte dell'arredo del Bar Cotterli, progettato da Mitri nel 1932. La ristrutturazione del locale "rappresentò l'introduzione, nel capoluogo friulano, del "gusto moderno" nei locali pubblici, sull'esempio, peraltro semplifiicato nelle soluzioni [...] del famoso Caffé-Bar Craja di Milano, progettato nel 1931 dagli architetti Baldessarri, Figini e Pollini". Negli specchi sono proposti i simboli del lavoro e del paesaggio friulani dove "il folclore sentimentale passato attraverso un disegno nitido e semplificato ricorda una consuetudine diffusissima negli anni Trenta" ( Damiani 1991, pp. 19-20). Al centro dei tavolini del bar sono attualmente conservati i frammemti raffiguranti: la veduta di Udine, la veduta di Cividale, la veduta di Palmanova insieme a una figura femminile, l'uomo intento all'aratura, una figura femminile insieme ad una spiga di grano, la natura morta con brocca e uva, e un particolare con frutta.
Bucco G., Andando per bar e birrerie, in Ernesto Mitri Graffiti e decorazioni, Pasian di Prato (UD) 2000
Bucco G., Ernesto Mitri decoratore, in Ernesto Mitri Graffiti e decorazioni, Pasian di Prato (UD) 2000
Ernesto Mitri, Ernesto Mitri pittore, Udine 1991
Ernesto Mitri, Ernesto Mitri decoratore, in La Panarie, Udine 1932, IX, n. 53