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sull'architrave: GENIO VRBIS VTIN. FAMILIAEQVE ANTONINORVM FLORIANVS ANDREAE . F . DICAVIT
Su un alto basamento con pilastri quadrangolari evidenziati poggiano sei semicolonne a rocchi rustici concluse da capitelli ionici lisci che reggono l'architrave. Sulla trabeazione è disposta l'iscrizione sormontata da un cornicione aggettante che regge la balaustrata del balcone del primo piano.
La facciata più di ogni altra parte è la rappresentazione verso l'esterno della nobiltà e della ricchezza della famiglia che possiede il palazzo, sappiamo che la facciata avrebbe dovuto concludersi con un frontone sormontato da un timpano triangolare, ma i lavori di costruzione si protrassero a lungo nel tempo e non fu il Palladio a portarlo a termine. Già all'inizio del Seicento il palazzo fu venduto e solo nel 1696 fu ricomprato dagli Antonini. Le modifiche interne, derivate da variazioni d'uso, non intaccarono la facciata.
Zanini P., Un gioiello architettonico di Andrea Palladio a Udine, in Atti dell'Accademia di Scienze, Lettere e Arti di Udine, 1983, vol. LXXV
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