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Sullo sfondo di una città turrita, circondata da acque solcate da imbarcazioni, quattro figure procedono in primo piano, fra le rocce, verso destra: la prima, preceduta da un grande cartiglio, veste un abito e ha il capo coperto, reca una sfera nella mano destra e si appoggia a una sorta di bordone intagliato; la seconda è una figura di giovane donna coronata, dal capo protetto da un velo che scende a coprirne il corpo nudo; la segue una terza donna coperta da un velo, che reca una sfera d'oro nella mano destra. Entrambe sembrano recare ciascuna un lungo filatterio. Il volto di una quarta figura si scorge all'estremo margine sinistro.
Nel 1975 Franco Quai attribuiva l'affresco alla cosiddetta scuola tolmezzina tra la fine del Quattrocento e l'inizio del Cinquecento; secondo lo studioso l'affresco raffigura "tre figure muliebri antistanti una città turrita. Queste tre figure, probabilmente, rappresentano l'origine dell'uomo, il suo pieno vigore e la morte. Sulla superficie compaiono tracce di iscrizioni ormai illeggibili" (cfr. scheda cartacea OA 8271). L'attribuzione ad ambito friulano quattrocentesco risale all'intervento di restauro della Soprintendenza BAAAAS del Friuli Venezia Giulia (cfr. Lizzi, 1991). L'affresco, già segnalato come trecentesco al momento del suo ritrovamento in via Cavour a Tolmezzo, nella casa di Mattia Cussigh, padre del pittore Arturo Cussigh, nel 1932, "sembra appartenere", secondo Claudio Puppini, "ad una stagione molto più tarda, rimandando per tanti aspetti proprio alla mano di un ‘tolmezzino’ della fine del XV secolo, se non a quella dello stesso Gianfrancesco del Zotto" (Puppini, 1996, pp. 303-304).
Dalla Marta T., Arturo Cussigh - pittore (1911-1990), in Tumieç, Udine 1998, 75° congresso
Puppini C., Tolmezzo. Storia e cronache di una città murata e della Contrada di Cargna dalle origini al XVII secolo, Udine 1996
Lizzi R., Tolmezzo. Museo "M. Gortani", in La tutela dei beni culturali e ambientali nel Friuli Venezia Giulia (1986-1987). Bollettino dell'attività della Soprintendenza, Trieste 1991, Relazioni, 8