La scala in oggetto è formata da 66 gradini interrotti da sei pianerottoli. Ancorata al muro ovoidale del vano scale, essa è delimitata da una semplice, ma raffinata ringhiera in ferro battuto.
Questa scala rappresentò nel 1708 il primo intervento di Domenico Rossi all'interno del palazzo Patriarcale, nell'ampio progetto di riforma dello stesso attuato da Dolfin. Intesa dal Rossi quale omaggio alle forme longheniane, la scala doveva servire quale accesso privato alla biblioteca.
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