dipinto, Tiepolo Giambattista, XVIII

Oggetto
dipinto
Soggetto
beata Paola Gambara
Autore
Tiepolo Giambattista (1696/ 1770) - attr.
Cronologia
1720 - 1725
Misure
cm - diametro 104.5
Codice scheda
OA_13644
Collocazione
Zoppola (PN)
Castello di Zoppola
Iscrizioni

La beata, in abito monacale bruno e soggolo bianco, volge gli occhi al cie lo ed apre il sacco da cui fuoriescono delle rose. Quattro cherubini, due in alto a destra e due a sinistra contemplano il miracolo. Un crocifisso e d un cartiglio giallo uscente da un libro completano l'impaginatura del di pinto.

Come risulta da comunicazione orale del proprietario Conte Giovanni Pancie ra di Zoppola, Paola, contessa di Gambara, andò sposa al conte Luigi Costa di Benevaggenga (Cuneo). La pia contessa vissuta nel XVII venne sorpresa dal marito mentre portava del cibo ai suoi poveri, ma un miracolo le trasf ormò il contenuto del sacco in un mazzo di rose, evitandone le ire. Rimast a vedova si fece monaca ed in seguito venne beatificata. La paternità e l a datazione di questo dipinto furono suggerite al conte di Zoppola, prima dal Longhi e successivamente avallate al Rizzi dal prof. Morassi, ambedue per comunicazione orale. E' evidente per il Rizzi l'assonanza di questo di pinto con la "Madonna del Carmelo" di Brera e "la gloria di S. Teresa" del la chiesa degli Scalzi di Venezia. Questa opera giovanile del Tiepolo, pur risentendo delle influenze del Bencovich e del Ricci nelle marezzature lu minose e partecipando delle suggestioni lievemente accademiche del Lazzari ni, rivela già la raffinata stesura pittorica che caratterizza il linguagg io del Tiepolo. La tessitura cromatica è fatta di note tenere e chiare, pr eannuncio del rococò e denota la precoce autonomia del Tiepolo rispetto al suo maestro Piazzetta.

BIBLIOGRAFIA

Rizzi A., Mostra della pittura veneta del Seicento in Friuli, Udine 1968