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Tavolo dal piano sagomato e gambe "a cabriolet" lastronato in ebano con intagli in ottone cesellato su tartaruga applicata su sfondo rosso che traspare e ne accende il colore. In bronzo dorato sono rifiniti il piano e le superfici lisce mentre i montanti portano delle erme femminili con cadute di bronzo e i piedini sono contenuti in guaine bronzee. Il bocchettone della chiave presenta una ricca e complessa figurazione di testa femminile.
Lo stile detto Boulle prende il nome da Andrè Charles Boulle (Parigi 1642-1732), l'ebanista che durante il periodo di Luigi XIV introdusse in Francia e da lì in tutta . Europa il suo stile complesso e singolare. Si tratta di mobili eseguiti con la tecnica dell'intarsio basata sull'accoppiamento a contrasto tra l'ottone dorato e la tartaruga. Questa tecnica, inventata in Italia nel X secolo, venne ripresa da Boulle che la portò a livelli di tecnica rimasta insuperata, grazie anche alla fantasia delle sue ornamentazioni, per le quali si ispirò principalmente al Berain ed ai disegni antichi. Il successo dello stile Boulle si protrasse per altri due secoli e nella Francia del II Impero questo stile conobbe un ultimo grande successo grazie ai due fratelli Wassmuss. Venne pure proposto dai repertori delle Esposizioni Universali ottocentesche e accettato con entusiasmo dalla ricca borghesia. Questo pregevole tavolo richiama lo stile Luigi XV e si presenta con una linea armoniosa e controllata, lontana dalle eccessive interpretazioni di questo stile che l'epoca generalmente forniva. La lavorazione è in "prima parte" cioè in ottone su tartaruga ed è più pregiata rispetto alla "controparte", cioè quella che presenta la tartaruga su ottone. Pregevolissime sono le decorazioni in bronzo dorato, come le erme dei montanti e la bocchetta della serratura, e ricordano i bronzi che allo stesso Boulle forniva il fornitore - cesellatore Etien Forestier (1712-1768).
Abitare periferia, Abitare la periferia dell'Impero nell '800, Trieste 1990