campo centrale della lapide: GIÀ VINTA LA RIVOLTA/ MARZIAL LEGGE DELL'AUSTRIA/ SUI DETENTORI D'ARMI/ INFIERENDO/ QUESTO COLLE/ DI FRIULANO SANGUE/ BAGNÒ/ MDCCCXLIX/ L'INVASORE NEL MCMXVIII ABBATTÉ/ UDINE LIBERATA RICONSACRÒ/ G. VALENTINIS
La lapide, sorretta da due mensoline sagomate, è suddivisa in tre parti, delle quali le due minori, ai lati, accolgono lo stemma del patriarcato e quello del comune di Udine, a sinistra e a destra rispettivamente, mentre nella centrale è incisa l'iscrizione
Il 24 aprile 1898, nel 50° anniversario del 1848, fu scoperta l'epigrafe dettata da G. Valentinis. Ricorda le fucilazioni eseguite nel piazzale del castello in seguito ai proclami emanati dal maresciallo Radetzky il 29 settembre 1848 e il 10 marzo 1849 che comminavano la fucilazione a chiunque fosse trovato in possesso di armi e munizione. Nei feroci anni della repressione, per merito dell'intervento dell'arcivescovo Bricito, i condannati furono solo sei, tra i quali Giacomo Crovic. L'epigrafe fu abbattuta dagli austriaci nel 1926 e ricollocata dopo la liberazione.
De Benvenuti A., Le epigrafi del Friuli concernenti il Risorgimento nazionale, Udine 1955
Valentinis G., Cinquanta epigrafi, in Atti dell'Accademia di Udine, 1933, estratto
Lazzarini A., Le lapidi del castello di Udine riprodotte e illustrate, Udine 1909