Noi usiamo i cookies
Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Le informazioni raccolte attraverso i cookies di tracciamento e performance non identificano alcun visitatore individuale. Se vuoi aiutarci a garantire un servizio migliore premi il pulsante [Accetta], altrimenti scegli [Rifiuta]. Per maggiori informazioni leggi l'informativa estesa sull'uso dei cookie.
La statua e' collocata sulla sommita' di una delle quattro lesene di rinfo rzo della facciata. La dea e' raffigurata in piedi, seminuda, con il bracc io destro piegato e la mano sul petto, mentre regge con la mano sinistra u n oggetto simile ad una conchiglia. Il capo, reclinato, e' sormontato da u n animale marino.
Si tratta di una delle sei statue dell'ordine superiore della facciata sul cortile d'onore. Negli attributi della dea possono riconoscere la conchig lia e il delfino, che spesso accompagnano Venere alludendo alla sua nascit a dal mare. La posizione scelta e' quella antica della "Venus pudica", rip resa anche da Botticelli nella Nascita di Venere, con un braccio lievement e flesso e la mano sul pube, mentre l'altro e' piegato in modo che la mano copra parzialmente i seni. Questa, come le altre undici statue raffiguran ti deita' pagane, puo' essere riferito al periodo in cui furono proprietar i del palazzo i Ragazzoni (1577-1625). A. Forniz avanza qualche ipotesi su l nome dello scultore citando il vicentino Lorenzo Rubini al quale si devo no le statue della "Rotonda" palladiana, in cui lo studioso ravvisa delle somiglianze con quelle sacilesi. Altra attribuzione possibile e' quella ch e chiama in causa un ignoto allievo dello Scamozzi che lavoro' con lui al Teatro Olimpico di Sabbioneta (A. Forniz, Ricerche storico artistiche sul Palazzo Ragazzoni-Flangini in Sacile, Udine 1968, pp. 14-15)