nell'angolo superiore sinistro: CATARINA CAND:TTI BRU:SCHI/ ANN: AETATIS SUAE LXI/ 1860
La tela raffigura Caterina Candotti Bruseschi colta a busto intero e frontalmente che si staglia su uno sfondo scuro dove campeggia una colonna. Indossa una veste nera ed ha il capo e le spalle coperte da un ampio scialle nero, bordato di rosso. Al collo le pende un medaglione d'oro, indossa orecchini d'oro pendenti e due anelli, uno all'anulare della mano sinistra, l'altro al dito medio della mano destra. In primo piano a sinistra un tavolino con un mazzo di chiavi.
Il ritratto è in pendant con quello del marito dell'effigiata, Pietro Bruseschi (cfr. scheda OA 8975), che presenta sul retro la firma di Domenico Di Vora (1829/ 1923), pittore ritrattista originario di Comeglians. Va da sè che anche l'opera in esame sia da attribuire allo stesso Di Vora, come del resto afferma Giusa (1994) e come conferma il confronto stilistico tra i due dipinti. Giusa segnala come nel ritratto in esame il pittore si sia ispirato al ritratto di Maria Troiano, moglie del notaio Nicolò Bruseschi, eseguito nel 1753 forse da Antonio Schiavi (cfr. scheda OA 17584), del quale ricalca l'impostazione della figura frontale e la posizione delle mani.
Giusa A., Casa Bruseschi a Pesariis, un piccolo museo carnico, in Prato Carnico (Quaderni del Centro Regionale di Catalogazione dei Beni Culturali), Udine 1994, n. 24, II