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sulla faccia anteriore: ANNO.SAL.M.CCCCLXXIX / IOANNE.MOCE.PRINCIPE -/ IOAN.HEMVS. IVLIENSIVM / PRAETOR.MERITISS.GRADISCAE / TVMVLVM.CONSENSV. PATRVM. / MVRO.ET.FOSSA.MVNIENDVM / CVRAVIT.HENRICVS.GALLVS. / ARCHITECTVS.AB.AVCTORE / HEMOPOLIM. AVSPICATISSIME / NOMINAT.
Lapide celebrativa iscritta nella faccia anteriore. Lo specchio epigrafico è liscio e privo di cornice. I lati destro, sinistro e superiore e il retro sono sbozzati. Il lato inferiore è più liscio e presenta fori di grappe.
Il Doge di Venezia, Giovanni Mocenigo, affidò nel 1478 a Giovanni Emo, Luogotenente della Patria del Friuli, i lavori di costruzione della fortezza di Gradisca. I lavori iniziarono l'anno seguente, sotto la direzione di Giovanni Emo e con l'ausilio degli architetti militari Enrico di Francia o Gallo e Giovanni Borella. L'epigrafe qui catalogata ornava il portale della fortezza. In onore di Giovanni Emo Gradisca venne denominata Emopoli. Per Di Berti 1977 l'iscrizione ornava il portale della "Rocca". Patuna la ricorda inserita nel muro della parrocchia (1910).
Gardis'cia Gradisca, Gardis'cia. 54 Congres, Udine 1977
Di Bert M., Vicende storiche gradiscane, in Gardis'cia. 54n Congrès (18 Setembar 1977) Societât Filologjche Furlane, Udine 1977
Mosetti A., La rocca di Gradisca e l'origine della denominazione di “Borgo della Rocca”, in Studi goriziani, Gorizia 1933, 9
Patuna V., Epigrafi gradiscane, in Biblioteca del Forvm Ivlii, Gorizia 1910, 2